Aprile 2018 è stato il periodo che abbiamo scelto per partire alla scoperta del Giappone. Il nostro primo viaggio in Oriente.
L’itinerario, programmato nei dettagli, per 15 giorni è il seguente:
1 giorno Tokyo
2 giorno Tokyo
3 giorno Tokyo
4 giorno Tokyo
5 giorno Kanazawa
6 giorno Kanazawa – Shirakawa Go – Takayama
7 giorno Takayama – Kyoto
8 giorno Kyoto
9 giorno Kyoto – Nara
10 giorno Kyoto – Monte Koya
11 giorno Monte Koya – Kyoto
12 giorno Kyoto
13 giorno Kyoto
14 giorno Kyoto – Tokyo – Kamakura
15 giorno Tokyo – Roma
Roma – Tokyo
Partenza da Roma Fiumicino alle 15,15 con volo Alitalia: costo 550,00 euro A/R
1 giorno: Tokyo (Shinjuku)
Arrivati a Tokyo alle 10,30 abbiamo convertito il nostro voucher Japan Rail Pass di 14 gg (acquistato on line da Roma) nell’abbonamento definitivo.
Trasferimento in città con il treno Narita express delle ore 12:20 con arrivo a Shinjuku station alle ore 13:39.
La nostra avventura inizia dalla stazione: veniamo catapultati in uno spazio infinito gremito di persone di negozi e ristoranti e per questo motivo si deve fare attenzione a quale uscita prendere.
Sistemazione presso l’hotel in zona Shinjuku est.
Nel pomeriggio abbiamo visitato la zona di Shinjuku ovest, la zona dei grattacieli.
Avevamo programmato di iniziare la visita dal parco di Shinjuku (Shinjuku Gyoen) ma chiudendo alle 16.30 non abbiamo fatto in tempo, ci siamo così diretti verso Takashimaya Times Square. Abbiamo concluso il pomeriggio all’osservatorio del Tokyo Metropolitan Government Office per poter ammirare Tokyo dall’alto.
La sera ci siamo spostati nel quartiere di Shinjuku est. Quest’area è stata il centro della vita notturna fin dal periodo Edo. La zona notturna più caratteristica è senza dubbio Kabukicho e Golden Gai, una zona con molti bar vecchio stile. Abbiamo cenato ad Omoide Yokocho (sempre zona Est di Shinjuku) non lontano da Kabukicho.
Non vi aspettate strade lunghe, sono due piccole stradine con mini ristoranti in cui prevale una meravigliosa atmosfera. TORNA SU
2 giorno: Tokyo (Asakusa, Ueno, Yanaka)
Pronti a camminare? (anche perché gli orari di chiusura dei templi vanno dalle 16.00 alle 18.00)
La mattina presto andiamo verso il vecchio quartiere di Tokyo, Asakusa.
Asakusa ci accoglie con un’entrata principale chiamata Kaminarimon (la porta del tuono) in cui ai lati si possono ammirare due statue imponenti. Una volta passata la porta ci troviamo su Nakamise Dori una via affollata e piena di bancarelle di souvenir, la percorriamo fino ad arrivare davanti al famoso tempio buddhista, il tempio Sensoji.
Davanti al tempio si trova un grande braciere intorno al quale vediamo molte persone respirare il fumo aiutandosi anche con le mani, secondo la tradizione tutto ciò serve per purificarsi e per guarire da qualche dolore fisico; facciamo anche noi lo stesso.
Prima di entrare al tempio, se volete, potete lanciare una moneta in un apposito contenitore battere le mani e fare un inchino.
Resterete stupefatti anche dalla Pagada a 5 piani, Gojiu no To, accanto al tempio, è un peccato che non sia visitabile.
Dopo una ricerca on-line scegliamo di pranzare a Daikokuya dove preparano una buona tempura.
Terminato il pranzo percorriamo Kappabashi Dori, una via in cui ci sono molti negozi che vendono oggetti per la cucina, a nostro avviso niente di entusiasmante.
Arriviamo al mercato di Ameyoko, un mercato di strada dove si può trovare di tutto. Sempre a piedi andiamo al parco Ueno e appena entrati notiamo qualche albero di ciliegio ancora in fiore: subito a scattare foto! All’interno del parco visitiamo il tempio Kaneiji, il tempio Kiyomizu Kannon e il santuario Toshogu. Il parco merita davvero una visita.
Usciti dal parco Ueno non si può non andare nello storico quartiere di Yanaka. Qui abbiamo passeggiato per il vecchio cimitero Yanaka Rein, consci che qualche settimana prima sarebbe stato ancora più bello con i tanti ciliegi presenti in piena fioritura.
Passeggiando fra le antiche tombe si respira una grande pace spezzata ogni tanto dal miagolio di qualche gatto.
Rimanendo sempre nel quartiere andiamo a Yanaka Ginza una piccola via, a cui accediamo facendo una ripida scalinata, piena di botteghe, è qui che compriamo delle bacchette giapponesi. Secondo programma, il nostro tour sarebbe stato completato ma invece di riposarci proseguiamo ancora alla scoperta della città.
Prendiamo la metro per andare ad Akihabara il quartiere dove si concentrano negozi di elettronica, anime, manga e videogiochi; arrivando in prima serata Akiba ci accoglie con le mille luci dei palazzi alternandosi a ritmo di musica (un quartiere che non dorme mai). I negozi sono quasi tutti multipiano, puoi passare delle ore senza accorgetene.
Prendiamo la Yamamoto Line e scendiamo a Shibuya giusto per avere un piccolo assaggio di sera (poi ci torneremo).
Siamo rimasti senza parole nel vedere l’incrocio più famoso e trafficato al mondo, ora si capisce il perché: quando il semaforo diventa verde per i pedoni, un fiume di persone attraversa l’incrocio pedonale, nello stesso momento, da tutte e cinque le direzioni (i quattro lati più la diagonale).
Abbiamo fatto moltissimi video e non eravamo i soli ovviamente. Molti consigliano la vista dall’alto (come quella dalle vetrate della famosa catena americana di caffè) e per giunta all’ora di punta, ma possiamo assicurarvi che a qualsiasi ora del giorno e della notte Shibuya crossing è un brulicare “intermittente” di Giapponesi e turisti!
Cena a Shibuya e poi hotel a Shinjuku. TORNA SU
3 giorno: Tokyo (Harajuku, Shibuya)
La mattina presto prendiamo la Yamamoto Line e scendiamo ad Harajuku per andare a visitare il tempio shintoista Meiji Shrine (Meiji Jingu) situato in un bosco vicino allo Yoyogi Park. All’entrata siamo accolti da un Torii di legno molto alto e lungo il percorso nei lati ammiriamo pareti in cui ci sono coloratissime botti di sake, ovviamene vuote che rappresentano delle offerte votive agli dei e che sono quindi presenti in quasi tutti i tempi scintoisti.
Arrivati nel piazzale vediamo il grande complesso, si respira una grande spiritualità e nell’area notiamo molti sacerdoti. Yoyogi Park l’abbiamo saltato dal momento che come parco avevamo già visitato Ueno.
Usciti dal tempio andiamo verso Takeshita-dori, una via pedonale molto famosa, piena di negozi, piccoli ristoranti e tanti tanti giovani, insomma impressioni: affollata e colorata.
La prossima tappa, sempre a piedi è in direzione Omotesando il famoso viale elegante dello shopping.
Raggiungiamo la vicinissima Shibuya, ora di giorno (ma consigliamo di vederla anche la sera come abbiamo fatto nel secondo giorno). Arriviamo al famoso incrocio e poi scattiamo le foto, mettendoci rigorosamente in fila, alla statua del famoso cane Hachiko.
Passeggiando nel quartiere facciamo un salto a Dogenzaka dove si concentrano i cosiddetti Love Hotel (simpatici) con forme architettoniche particolari (dedicate 10 minuti per semplice curiosità). TORNA SU
4 giorno: Tokyo (Tsukiji, Odaiba, Ginza)
Il programma mattutino di oggi è rivolto al quartiere Tsukiji e precisamene all’omonimo famoso mercato del pesce, purtroppo oramai chiuso per sempre in vista delle olimpiadi del 2020, un vero peccato.
Proprio qui abbiamo mangiato un sushi buonissimo, il mercato offriva ristoranti super gettonati.
Dopo pranzo abbiamo fatto un giro nell’area commerciale Shiodome (quartiere Shimbashi), dove si concentrano diversi grattacieli.
Dallo Shiodome abbiamo preso la sopraelevata Yurikamome per Odaiba, una zona moderna (precisamente un’isola artificiale), fatta di centri commerciali e ristoranti, che si affaccia sulla baia di Tokyo. Con nostra sorpresa abbiamo trovato una statua che ricorda la statua della libertà di New York e alle spalle un ponte, il Rainbow Bridge.
Abbiamo poi deciso di dedicare un paio d’ore di relax recandoci alle terme Oedo Onsen Monogatari.
Verso sera ci siamo spostati davanti il centro commerciale Diver City perché iniziava lo spettacolo del Gundam Gigante (alto quasi 20 metri) posizionato davanti l’edificio.
Al ritorno siamo scesi a Ginza, il quartiere dello shopping di lusso, giusto una passeggiata per vedere questa zona elegante. Qui i ristoranti di sushi sono super cari. Il nostro consiglio è di andare a vedere la piccola zona Yurakucho Yokocho che a noi è saltata. TORNA SU
5 giorno: Kanazawa
E’ arrivato il momento di lasciare Tokyo e prendere il treno per Kanazawa.
Scendendo dallo Shinkansen, notiamo subito lo splendore della stazione; alzando gli occhi al cielo ci rendiamo conto di avere sopra di noi una maestosa cupola di vetro e uscendo dalla stazione (uscita Est) una porta che non è altro un grande Torii in chiave moderna.
La città ci ha accolto con la pioggia ma fortunatamente ha smesso poco dopo.
Siamo arrivati in hotel e per guadagnare tempo, prendiamo un taxi che ci porta all’entrata (entrata Katsurazaka sita a nord-est) dei bellissimi giardini Kenroku-en.
Passeggiando, incontriamo alberi di ciliegio ancora in fiore in tutto il loro splendore. Dirigendoci verso l’uscita costeggiamo il bel castello bianco di Kanazawa senza entrare.
Verso le 14.00 decidiamo di andare a pranzo nel mercato Omicho.
Il mercato ospita molti negozi e ristoranti di pesce. Mangiamo un buonissimo sushi. Inizia a piovere leggermente, prendiamo il taxi e andiamo a visitare il quartiere dei Samurai Nagamachi costeggiato da vari canali. Le strette vie sono lastricate e si respira un’aria autentica.
Alcune residenze sono aperte al pubblico e andiamo a visitare la casa Nomura, cosa dire…merita davvero una visita.
La nostra prossima ed ultima tappa è Higashiyama il quartiere delle geishe, un’area storica ben conservata con le case in legno tradizionali; bellissimo camminare tra i vicoli della zona.
E’ sera e torniamo in hotel. Ceniamo in un ristorante vicino la stazione, 10 minuti a piedi. TORNA SU
6 giorno: Kanazawa – Shirakawa go – Takayama
Per andare a Takayama prendiamo un autobus. Il biglietto, acquistato con largo anticipo sul sito: clicca qui, scegliamo di fare una sosta di cinque ore a Shirakawa-go.
Il tempo è nuvoloso e ci sono ancora dei piccoli residui di neve: fa freddo.
Shirakawa è un villaggio fiabesco costeggiato da monti. Sembra che il tempo si sia fermato. Le case in legno son state costruite con tetti spioventi di paglia per via della neve ed è stato dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.
Appena parcheggiato e lasciato i nostri bagagli in un deposito messo a disposizione, prendiamo subito una navetta (si può scegliere anche di fare una camminata di 15 min) per andare ad ammirare il villaggio dall’alto: Shiroyama viewpoint.
Lo spettacolo è indescrivibile vedere nell’insieme la valle con tutte queste casette, è qualcosa di unico.
Tornati nella valle incanta camminiamo fra le varie casette dirigendoci, attraverso il bellissimo ponte sospeso sul fiume, a Ogimachi,un museo a cielo aperto dove si possono ammirare le case (disabitate) nel tipico stile gassho-zukuri.
In alcune di esse è possibile anche entrare.
Al rientro ci prendiamo uno spuntino e andiamo a visitare la casa gassho più grande, la Wada house; qui vediamo le varie stanze e al piano superiore l’esposizione di utensili tradizionali per l’allevamento dei bachi da seta.
E’ ora di partire per Takayama. Arriviamo alle 16.30 e ci sistemiamo nel Ryokan. Andiamo subito verso il centro della città vecchia, il quartiere Sanmachi-suji. In questa zona ci sono molti negozi tipici e proprio quel giorno era l’ultimo del Takayama Festival e più precisamente lo Spring Festival.
Abbiamo incontrato diversi carri allegorici esposti lungo le strade, alcuni di loro decorati con delle bambole meccaniche e per questo in grado di muoversi e ballare. Che fortuna essere a Takayama in questo giorno di festa!
Proseguiamo verso il Nakabashi bridge, un ponte con parapetti in legno rosso, in realtà niente di particolare, ma ciò che esalta la sua bellezza è un enorme albero di ciliegio in fiore adagiato al suo fianco.
La sera è doveroso mangiare la tenerissima carne Hida, non proprio economica, ma per gli amanti della carne è qualcosa di fenomenale.
Per vedere altro su Takayama posticipiamo la partenza per Kyoto nel pomeriggio. TORNA SU
7 giorno: Takayama – Kyoto
Svegliati di mattina presto, facciamo il check out e lasciamo le valige nel ryokan. Andiamo a vedere i mercati mattutini, aperti dalle 7 alle 12. Uno si trova vicino al Takayama-Jinya e l’altro lungo il fiume. Caratteristici.
Torniamo al ponte a fare qualche foto.
La prossima tappa è la visita a Sakurayama Hachimangu che non è altro che un complesso di templi che consigliamo di vedere. Qui è presente anche un museo dove vengono esposti i carri allegorici del Festival.
Bellissima è stata anche la visita all’antica dimora Yoshijima-ke: era usata sia come residenza che come distilleria di sakè. E’ notevole l’armoniosa struttura in legno, al piano superiore ci sono le caratteristiche stanze giapponesi con le stuoie e i tatami.
Da visitare accanto anche la casa Kusakabe che ospita il Kusakabe Memorial Museum.
Torniamo al ryokan per prendere la valige, è il momento di partire per Kyoto.
Arriviamo a Kyoto per l’ora di cena, la stazione è magnifica. All’uscita davanti a noi vediamo la Kyoto tower completamente illuminata.
Andiamo in hotel situato in una traversa di Kawaramachi-dori Street, 5 minuti a piedi da Gion e Pontocho.
Passeggiata serale presso Gion il quartiere delle geishe. Di sera, la visione di una geisha è una apparizione (ne vediamo due) troppo breve persino per poter essere fotografata (in realtà le foto non sarebbero consentite) . Questo quartiere, caratterizzato da case antiche e in legno, rende la passeggiata ancora più piacevole quando ci si addentra nelle strette vie secondarie dove si susseguono sale da tè illuminate da lanterne.
Sfiniti andiamo a letto. TORNA SU
8 giorno: Kyoto
Il seguente itinerario, rigorosamente a piedi, riguarda Higashiyama nord.
In ordine:
Ginkuji Silver (Padiglione d’ Argento): si trova nel punto più a nord. Partiamo presto e per ottimizzare i tempi prendiamo un taxi che risultano tutto sommato convenienti. Il Padiglione d’Argento è un tempio Zen ed è costituito da molti altri edifici. Spettacolare è stato vedere il suo giardino di sabbia ed quello di muschio, circondato da bellissimi aceri, un’area incantata. Qui si può godere della più assoluta pace. A proposito, eravamo convinti di trovare un tempio color argento, ma di argento ha solo il nome. FAVOLOSO.
Il sentiero del filosofo: si trova alle spalle del Ginkuji Siver, è un percorso pedonale con un adiacente canale. Abbiamo trovato pochissima gente, al contrario di quanto accade invece durante il periodo della fioritura dei ciliegi, l’hanami. Nonostante ciò, qualche albero di ciliegio in fiore ancora illumina di rosa questa rilassante stradina ciottolosa. Durante la passeggiata notiamo degli ingressi per altri piccoli templi e santuari ma decidiamo di saltarli perché quelli che abbiamo intenzione di visitare, come da programma, chiudono presto.
Honen-in Temple: lungo il percorso del filosofo arriviamo all’Honen-in situato all’interno di un bosco, anche qui ci sono vari edifici.
Eikan-do: il complesso è molto vasto ed è particolarmente famoso per la statua di Amida Buddha con la testa rivolta dietro la sua spalla. Visitando l’ Eikan-do, l’ edificio che ci colpisce è la Tahoto Pagoda ed il grazioso laghetto l’Hojo Pond con il suo giardino di sabbia del quale abbiamo per un po’ contemplato i suoi disegni armoniosi.
Nanzen-ji: considerato uno dei più importanti templi Zen. Entriamo e saliamo al piano superiore dove dal lungo ballatoio abbiamo una panoramica dell’intero complesso costituito da tanti altri edifici e piccoli templi. In quest’area è presente anche uno straordinario acquedotto.
La sera facciamo una passeggiata a Pontocho, una piccola e caratteristica stradina pedonale con molti locali tipici. TORNA SU
9 giorno: Nara
Passare una mezza giornata a Nara non ne vale la pena, consigliamo quindi un’intera giornata da dedicare a questo incantevole luogo.
Partiamo da Kyoto alle 07.32 con la linea JR e arriviamo alle 08.40 alla Stazione JR di Nara distante 15 minuti dal parco, mentre la stazione Kintetsu (non JR) dista 5 minuti. Per arrivare al parco attraversiamo la strada principale con negozi e ristoranti.
Itinerario a piedi dalla stazione, in ordine:
Tempio Kofokuji: Il tempio ospita la seconda Pagoda più alta del Giappone. Il tempio è composto anche da altri edifici.
Il giardino Isui-En: un giardino gradevole con stagni, ma niente di particolare.
Tempio Todai-ji (il più famoso): appena arriviamo nel parco di Nara veniamo accolti da moltissimi cerbiatti che gironzolano per il parco; è quasi magico vedere questi splendidi animali coesistere in armonia con l’uomo. Il tempio contiene una delle più grandi statue esistenti del Buddha: è alta 15 metri e completamente in bronzo. Del Todai-ji fanno parte anche i bellissimi templi di Nigatsudo-Do e Sangatsudo-Do situati su di una collina.
All’interno del Sangatsudo ci sono 14 statue di Buddha. Siamo rimasti colpiti dalla bellezza del Nigatsudo soprattutto per la sua pozione in cima a tutti da cui poter godere di una bella vista.
Santuario Kasuga Taisha: andiamo verso il bosco per raggiungere il santuario shintoista Kasuga Taisha. Il fatto di essere immerso nel verde rende questo posto davvero tranquillo ed incantevole. Straordinaria l’imponente struttura rosso vivido con le sue lanterne in pietra.
Dopo scatti e varie perlustrazioni torniamo verso la stazione.
Abbiamo apprezzato molto Nara; siamo rientrati a Kyoto verso le 19.00
Di sera, una passeggiata e cena su Kawaramachi-dori Street. TORNA SU
10 giorno: Kyoto – Monte Koya
Una volta fatto il check-out andiamo alla stazione di Kyoto e, dopo aver individuato dei coin locker liberi, sistemiamo i bagagli (una soluzione fantastica). Portiamo con noi il necessario nello zaino.
Il monte Koya si trova nella prefettura di Wakayama. Il percorso che abbiamo fatto per arrivarci è questo: da Kyoto abbiamo preso lo Shinkansen per Osaka e siamo scesi a Shin-Osaka, qui abbiamo preso la metro Osaka City Subway Midousuji Line in direzione Nakamozu per scendere poi alla stazione di Namba dove abbiamo comprato il KOYA PASS. Abbiamo camminato per dieci minuti fino ad arrivare alla stazione ferroviaria Nankai Namba e qui preso un treno Ltd Exp della ferrovia Nankai Koya line (quindi il JR pass non è valido) fino alla stazione Gokuraku-bashi (gli ampi finestrini ci consentono di ammirare i paesaggi meravigliosi attraversati dal treno) ed infine da qui la teleferica che in 5 minuti porta direttamente in cima al monte e da questo punto abbiamo preso un bus fino al centro, o meglio davanti il nostro tempio. (info per KOYA PASS).
Il tempio dove abbiamo deciso di dormire è l’Ekoin che vanta un’ottima posizione. I monaci molto disponibili ci accolgono, parlano anche inglese, e ci portano nella nostra camera in autentico stile giapponese con tatami, futon, pareti di legno e carta di riso e con una piccola terrazza che si affaccia sul cortile interno.
Usciamo ed iniziamo la nostra visita:
Kongobuji Temple: fondato dal monaco buddista Kobo-Daishi (il fondatore del buddhismo Shingon), il tempio comprende varie sale come la sala Ohiroma. In questa sala dove si svolgevano delle cerimonie religiose, si notano delle porte scorrevoli color oro e decorate da magnifici dipinti; le altre sale non sono da meno. Camminando arriviamo ad un magnifico giardino di rocce, il più grande del Giappone.
Danjo Garan: in questo complesso, composto da diversi templi e da una pagoda ad un piano, si respira una meravigliosa atmosfera.
Okuno-In: proseguiamo per 15 minuti fino al ponte Ichinohashi: il ponte segna l’entrata al cimitero Okuno-In e rappresenta precisamente il passaggio tra i due mondi. Attraversiamo il ponte con le mani giunte e ci inchiniamo come segno di rispetto verso Kobo-Daishi.
E’ un un cimitero immerso nella natura, un luogo mistico. Alberi giganti e secolari dominano la foresta e ovunque ci sono antiche lapidi di pietra coperte dal muschio. Si possono notare sia lapidi semplici sia tombe dallo stile molto curato.
Non abbiamo mai visto nulla del genere, è un cimitero monumentale popolato dagli spiriti, sacro e magico insieme.
Arriviamo al mausoleo di Kobo-Daishi che secondo la tradizione, non sarebbe morto ma si troverebbe in un profondo stato di meditazione mentre aspetta il Buddha del futuro.
Davanti al mausoleo c’è una sala dedicata alla preghiera, è la sala Torodo conosciuta anche come il tempio delle lanterne: centinaia di lanterne sono appese al soffitto della veranda del tempio.
La sera ci viene servita, direttamente in camera, una cena vegana. TORNA SU
11 giorno: Monte Koya – Kyoto
Alle 06.30 partecipiamo ai riti buddisti, prima quello delle preghiere e poi il suggestivo rito del fuoco che si svolge in un edificio vicino al tempio. E’ stata una esperienza davvero unica. Torniamo al monastero per la colazione vegana servita in camera: decisamente particolare e non adatta ai palati occidentali.
Andiamo a prendere la teleferica e facciamo lo stesso percorso a ritroso per tornare a Kyoto.
Arriviamo alla stazione di Kyoto pronti per visitare altri luoghi della città (le valige le prenderemo a fine giornata).
Dalla stazione ecco l’itinerario:
To-ji: dalla stazione arriviamo a piedi fino al To-ji, qui notiamo subito la pagoda in legno alta 5 metri, la più alta di Kyoto, e pensare che è andata a fuoco ben 4 volte e sempre ricostruita. Purtroppo la pagoda non è visitabile ma entriamo nella sala Kondo ed ammiriamo una statua di legno del Buddha. Vicino a questa grande sala c’è una sala delle letture la sala Kodo dove sono presenti ben 19 statue che rappresentano altri Buddha.
Il tutto è reso ancora più bello da un giardino verde ben curato.
Castello di Nijo: per arrivare al castello prendiamo un autobus, ci facciamo poi una bellissima passeggiata lungo il fossato del maestoso edificio; purtroppo arriviamo all’orario di chiusura. Dopo una sosta ad un negozio di sciabole, prendiamo la metro per andare a visitare l’ultimo tempio della giornata: Sanjusangen-do.
Sanjusangen-do: un tempio Buddhista, nella zona di Higashiyama, che ospita la statua di Kannon, la dea della compassione, ma quello che ci stupisce notevolmente è vedere la stessa Kannon rappresentata da mille statue di legno perfettamente allineate, ognuna è rivestita con foglie d’oro. Bellissimo!
Tornati alla stazione di Kyoto andiamo a prendere i nostri bagagli che erano stati lasciati nei coin locker.
Questa volta per il pernottamento scegliamo una casa giapponese indipendente su due livelli. Si dorme al secondo sui futon e come vista abbiamo un ruscello. Zona centrale ma tranquilla.
La sera passeggiamo in un’altra area di Gion cioè Shirakawa Minami-dori o Shinbashi, una parallela di Shijo-dori, molto suggestiva con il suo fiumiciattolo. E’ una via romantica e nello stesso tempo piena di vita. Una cena a base di sushi e poi a letto. TORNA SU
12 giorno: Kyoto
Kinkakuji (Padiglione d’oro): siamo arrivati a questo tempio Buddhista Zen la mattina presto con il taxi e già c’era un po’ di fila all’ingresso.
La prima cosa che vediamo è questo elegante tempio che si specchia su un laghetto. E’ costituito da tre piani, ognuno con il suo stile ma sono gli ultimi due ad essere rivestiti con foglie d’oro. In cima al tetto spiovente si nota una statua: è una Fenice completamente in oro.
Purtroppo non è possibile accedervi e così bisogna accontentarsi di girargli intorno per poterlo ammirare da ogni angolazione. Lungo il percorso, che attraversa i giardini, abbiamo visto le cascate Ryumon, la casa per la cerimonia del te Sekkateie e lo stagno Anmintaku; è qui che abbiamo gettato delle monete.
Ryoanji: la bellezza di questo tempio Buddhista Zen sta nello splendore del suo giardino, quasi dire segreto, formato da quindici rocce di basalto sparse nella bianca ghiaia con cura rastrellata. Ammiriamo questo disegno dalla passerella di legno, le rocce sono disposte in modo che le persone ne possano vedere simultaneamente quattordici per volta. Per questo particolare enigma e non solo si potrebbe stare a contemplare il giardino Zen per ore. Suggestivi gli stagni tra le rocce e il verde dei giardini.
Ninnaji: un tempio Buddhista immerso nel verde, con giardini verdi, giardini di ghiaia, stagni ed una bellissima pagoda di 5 piani.
Andiamo alla scoperta di un’altra area di Kyoto: Arashiyama, arrivandoci con il treno dalla stazione Omuro-Ninnaji.
in ordine le tappe:
Tenryu-ji: un importante tempio Buddhista. Una volta giunti veniamo catturati dal giardino Zen con il suo stagno e gli alberi di acero, che in autunno di sicuro regaleranno degli colori eccezionali. Continuando poi il sentiero ci immettiamo direttamente nella foresta di bambù.
Foresta di bamboo: un luogo assai suggestivo con canne di bambù alte fino a 10 metri. Il bello di questo luogo sarebbe godersi la passeggiata in solitudine e respirare la pace a 360 gradi.
Villa Okochi Sanso: all’interno della foresta di bambù prendiamo una stradina in salita che ci porta a questa bellissima dimora (appartenuta ad un famoso attore giapponese). L’ingresso costa 1000 yen ma merita una visita per lo splendore del giardino molto curato. Luogo silenzioso e non turistico. Siamo saliti su per il verde sentiero fino ad arrivare ad un lodevole belvedere della montagne di Kyoto.
Parco delle scimmie giapponesi Iwatayama: abbiamo percorso una salita per ben 25 minuti fino ad arrivare in cima alla collina con una splendida vista su Kyoto e come protagonisti tanti macachi socievoli. Entriamo in una casetta dove compriamo del cibo per darlo così alle scimmie attraverso delle grate.
Ponte Togetsukyo: arriviamo al ponte, simbolo di Arashiyama, attraverso una bella passeggiata lungo le sponde del fiume Katsura dove vediamo moltissime canoe. Il ponte si trova in centro ed è qui che mangiamo qualcosa per la presenza di molti ristoranti e anche di negozi.
Dalla stazione Saga-Arashiyama (coperta con il JR pass) prendiamo poi il treno per Kyoto.
Scegliamo di cenare e poi di gironzolare all’interno della stazione scoprendo lati davvero interessanti.
Dovete tener presente che le stazioni in Giappone sono paragonabili a piccole città. TORNA SU
13 giorno: Kyoto
Il seguente itinerario rigorosamente a piedi riguarda Higashiyama sud.
In ordine:
Yasaka Jinja Shrine: iniziamo il percorso da questo santuario perché si trova a due passi dal nostro albergo (zona Gion) e per questo visitato anche nel suo splendore notturno (sempre aperto).
Il complesso è composto da più edifici, ne vale proprio la pena.
Maruyama park: dopo Yasaka arriviamo subito in quest’area verde ben curata, un bel tragitto per arrivare al prossimo tempio.
Chion-in: il tempio Buddhista ospita la campana di bronzo più grande del Giappone ed un imponente portale: la Sanmon Gate.
Shoren-in: un tempio molto tranquillo, abbiamo sentito dire che di notte rende di più.
Kodai-ji: in questo tempio oltre ad esserci un giardino verde è presente anche un giardino di pietre. Camminiamo, vediamo un boschetto di bamboo e poi decidiamo di fare una sosta in una sala da tè. Una donna rigorosamente in kimono ci prepara, un te matcha, lo sorseggiamo seduti a terra e ovviamente senza scarpe (cerimonia del tè a pagamento).
Sannenzaka e Ninenzaka: dal Kodaiji per andare al Kyomizu-dera, attraversiamo due stupende stradine, Sannenzaka e Ninenzaka. Queste caratteristiche vie rappresentano proprio la Kyoto di una volta e nonostante il flusso di persone, riusciamo a coglierne la vera essenza.
Si alternano sale da te, botteghe, case tradizionali e piccoli ristoranti.
Passeggiando per Sannenzaka si nota subito la maestosa Pagoda Yasaka-noto a 5 piani.
Kyomizu-dera: questo bellissimo tempio Buddhista, dichiarato patrimonio dell’Unesco e composto da altri edifici, domina le colline. Il tempio è sempre preso d’assalto per la sua notorietà.
Alla base del tempio c’è la cascata Otowa suddivisa in tre canali con delle proprietà terapeutiche (salute, longevità, amore). Notiamo una lunga fila di gente in attesa del proprio turno di bere l’acqua da particolari mestoli.
La struttura è tutta in legno così anche la sua terrazza panoramica tanto fotografata.
Peccato che i lavori di ristrutturazione in corso che non ci permettano di andare sulla balconata (dovrebbero durare fino a Marzo 2020), ma nonostante questo Kyomizu-dera ci regala una piacevole emozione.
Usciamo dall’edificio principale e andiamo al santuario Jishu Jinja noto per il dio dell’amore.
Qui ci sono due pietre disposte a circa dodici metri di distanza l’una dall’altra: secondo la tradizione chi riesce a camminare ad occhi chiusi da una pietra all’altra ha buone possibilità di trovare l’amore, ma se uno si fa aiutare vuol dire che per cercare l’amore avrà bisogno di una guida. Un po’ di gente in fila cerca di percorrere così il piccolo tratto a occhi chiusi.
Una camminata verso il bosco ci porta alla nota pagoda a tre piani Koyasu visibile già da lontano. Da non dimenticare che degni di nota in questo complesso sono anche la la porta Ovest e la campana nella torre.
Scesi dal tempio ci dirigiamo di nuovo verso le famose e affollate vie Sannenzaka e Ninenzaka.
E’ pomeriggio e per guadagnare tempo prendiamo un taxi per raggiungere Fushimi Inari.
Fushimi Inari: abbiamo visto moltissime foto al riguardo quindi le aspettative erano alte e possiamo confermare che il posto non ci ha deluso. Il santuario shintoista è dedicato al dio Inari, la divinità dell’agricoltura, del commercio. E’ situato ai piedi della montagna Inari.
Rimaniamo stupiti già dall’inizio quando vediamo il grande Torii darci il benvenuto.
Il sentiero è costituito da tanti torii rossi donati dai fedeli, ed alcuni riportano anche la data e il nome del donatore. Ogni tanto notiamo delle statue di volpe, questo perché è considerata un messaggero del dio Inari. Visto l’orario riusciamo a scattare foto senza molte persone. Non raggiungiamo la fine in quanto è già buio e fresco, ma comunque siamo felici di aver raggiunto un buon traguardo. Torniamo indietro e sono le lanterne ad illuminarci il sentiero.
Prendiamo un taxi.
La sera andiamo lungo la Shijo-dori una strada piena di negozi e ristoranti in entrambi i lati. TORNA SU
14 giorno: Kyoto – Tokyo – Kamakura
Andiamo alla stazione di Kyoto e prendiamo il treno delle ore 8:55 con arrivo a Tokyo Station alle 11:13.
Arrivati a Tokyo Station decidiamo di andare a vedere Kamakura, e lasciate le valige nei coin locker corriamo a prendere la JR Yokosuka Line che porta a Kamakura in meno di un’ora.
Scendiamo alla fermata Kita Kamakura e da qui iniziamo il nostro percorso a piedi.
Avendo poco più di una mezza giornata dedicheremo il nostro tempo ai luoghi principali della cittadina costiera.
Usciti dalla stazione il primo tempio che incontriamo è Engakuji, un importante tempio buddhista tra la natura che comprende 18 edifici. Imponente è l’entrata principale detta anche Sanmon che si vede dalla bellissima scalinata. Il complesso ospita una campana ritenuta tesoro nazionale ed una statua in legno di Buddha
Favoloso anche il giardino zen.
Percorriamo Komachi-dori la strada principale dei negozi e dei ristoranti fino al Tempio Kotokuin. Questo tempio è un effetto a sorpresa perché come si arriva e si gira l’angolo ci si trova davanti alla gigantesca statua del Buddha in bronzo (conosciuto come il Daibutsu) lasciandoti a bocca aperta e ricevendo una sensazione di pace e armonia. Imperdibile e di grande impatto emotivo.
Usciti dal tempio Kotokuin ci siamo diretti verso il Tempio Hasadera: è uno dei nostri preferiti se non uno dei più belli. E’ un tempio immerso nel verde e su di una collina.
Siamo entrati nella grotta Benten-kutsu camminando accovacciati, qui abbiamo visto la dea del mare Benzaiten.
Ci siamo diretti poi alla Kannon do Hall che ospita una grandissima statua in legno, è la dea Kannon (Hase Kannon) con 11 teste.
Il tempio è conosciuto per le centinaia piccole statue Jizo tutte in fila donate da donne che sfortunatamente non sono riuscite a portare al termine la gravidanza; Jizo è la protettrice delle anime dei bambini defunti.
Infine dall’alto ci siamo regalati una meravigliosa vista sulla baia di Kamakura.
Usciti dal tempio siamo rientrati a Tokyo; per il pernottamento abbiamo scelto la zona di Tokyo Station. La sera cena e una passeggiata per il vivace quartiere Roppongi pieno di locali, sinceramente non ci ha colpito. TORNA SU
15 giorno: Tokyo – Roma
L’ultimo giorno è giunto. Andiamo a prendere il treno e con nostra sorpresa si ferma per ben 45 minuti a causa di un guasto, una situazione alquanto inusuale tenuto conto dell’efficienza dei mezzi giapponesi. Fortunatamente arriviamo in tempo, pronti per volare destinazione Roma.