Con meno di due ore di volo da Roma si raggiunge Praga, la capitale della Repubblica Ceca, una delle mete preferite da noi italiani per trascorrere un fine settimana o poco più alla scoperta dei suoi tanti monumenti, della sua storia, dei suoi caratteristici quartieri.
Una città ricca di avvenimenti culturali e con un’intensa vita notturna.
Settembre è ancora un mese ideale per visitarla, con temperature ancora miti, anche se condizioni meteo più instabili possono portare la pioggia (come è capitato a noi).
Il nostro itinerario si sviluppa sostanzialmente per visitare la città a piedi.
Primo giorno
Arriviamo all’aeroporto di Praga un giovedì soleggiato di metà settembre intorno a mezzogiorno. Abbiamo prenotato un appartamento situato nella zona centrale di Praga 1.
Per arrivarci, decidiamo di utilizzare i comodi ed efficienti mezzi pubblici (autobus+metro) e in meno di un’ora sbuchiamo sulla Piazza della Repubblica (náměstí Republiky), che fu costruita sul confine tra la Città Vecchia e la Città Nuova.
Oggi ė in gran parte costituita da una zona pedonale che collega i due grandi centri commerciali Palladium e Kotva. A pochi passi si trova il nostro residence, ospitato in un edificio risalente al 19° secolo.
La struttura ha recensioni molto positive nei vari siti, con un ottimo rapporto qualità prezzo ed effettivamente ci siamo trovati bene sia per la posizione che per i servizi (camera grande, ben attrezzata e funzionale).
Lasciati i bagagli, siamo pronti per cominciare a girovagare per la capitale ceca. Iniziamo dalla Città Vecchia (Staré Město).
Ritornati quindi sulla piazza della Repubblica, proseguiamo verso la Torre delle Polveri (Prašná brána), monumento di epoca tardogotica che rappresenta una delle porte alla Staré Město (un tempo era attraversata dai re boemi durante la cerimonia dell’incoronazione).
Sulla nostra destra notiamo la Casa Municipale (Obecní dům), uno dei più importanti edifici in stile liberty di Praga che oggi ospita eventi culturali e mondani.
Facciamo un salto all’interno, solo per dare un’occhiata alle decorazioni e alle sculture realizzate all’inizio del secolo scorso da artisti cechi.
Passiamo sotto la torre (visitabile a pagamento) e percorriamo via Celetná (Celetná Ulice), strada tra le più antiche ed eleganti di Praga e che un tempo era parte della via Reale, quella cioè percorsa dai reali prima dell’incoronazione.
Oggi è una delle vie più frequentate dai turisti, con tanti negozi (tra i quali spicca la libreria della più antica università del centro Europa) e edifici con eleganti facciate ristrutturate mantenendo gli originari stili del barocco e classici, mentre altre costruzioni ancora posseggono le fondazioni di epoca romanica e gotica.
Pochi passi e davanti a noi si apre, immensa e spettacolare, la Piazza della Città Vecchia (Staroměstské náměstí), detta anche Piazza dell’Orologio perché poco più in là si erge la Torre del Municipio con il celebre orologio astronomico.
Questa piazza ė considerata il cuore di Praga per la sua storia e la bellezza che la contraddistingue, capace di attirare tanti turisti e artisti di strada.
Oltre agli immancabili venditori di souvenir, il lato della piazza a ridosso del municipio è occupato anche da banconi gastronomici che vendono il famoso prosciutto di Praga cotto sulla brace.
Sul lato nord (a destra rispetto al punto in cui siamo arrivati) si staglia la statua in bronzo e legno di Jan Hus, che fu un riformatore religioso condannato a morte per eresia. Questo monumento ė considerato il simbolo dell’identità ceca.
Alle nostre spalle, invece, si erge, maestosa, la chiesa della Vergine Maria di Týn con le sue imponenti torri sormontate da guglie in stile gotico. Ha una caratteristica che ci ha subito colpito: questo santuario (secondo in ordine di importanza tra gli edifici religiosi di Praga, dopo la Cattedrale di San Vito) ė circondato da case, alcune delle quali costruite proprio a ridosso delle mura.
Al portone della chiesa si accede attraverso un porticato che sfocia in un cortile interno (il sagrato).
Visitiamo l’interno (originariamente in stile gotico, e successivamente al rogo del 1679 restaurato in stile barocco), per poi attraversare la piazza diretti verso il simbolo di Praga: l’orologio astronomico del Municipio.
Questo monumento tecnico ė famoso in tutto il mondo perché allo scoccare di ogni ora dalle 9 alle 23, alcune statuette raffiguranti personaggi religiosi e civili vengono messe in moto da un ingegnoso quanto segreto meccanismo che si perpetua nel tempo secondo un antico rituale.
Con amara sorpresa, scopriamo che sono in corso i lavori di restauro. Ci soffermiamo ugualmente ad ammirare, insieme a tanti altri visitatori, quello che resta visibile dalle impalcature, scrutando ogni piccolo dettaglio, incuriositi anche dai movimenti degli operai mentre sistemano alcune statue nella loro sede.
Sul lato sinistro della facciata che ospita l’orologio si trova l’ingresso (a pagamento) per accedere alle sale interne del Municipio della Città Vecchia, (Staromestská Radnice), edificio risalente al XIV secolo, e alla Torre in stile gotico.
Ci sono tour guidati che consentono di visitare le sale storiche, i sotterranei e la Torre. All’interno si trova anche la sede dell’ufficio informazioni turistiche.
Con un ascensore panoramico, siamo saliti in cima alla Torre per concederci una magnifica vista sulla città da un’altezza di 70 metri. Chi vuole, può anche utilizzare la rampa di scale che si snoda intorno alla tromba del moderno impianto.
Ci siamo successivamente incamminati verso uno dei luoghi magici e affascinanti di Praga, il Ponte Carlo (Karlův most), noto per le tante leggende e anche per questo motivo venerato dagli abitanti di Praga e amato dai visitatori. Per raggiungerlo abbiamo seguito la fiumana di turisti che si dipana tra le stradine della Città Vecchia.
Non resistiamo però alla tentazione di fare prima una sosta in un posticino per assaggiare il Trdelník (o Trdlo), in italiano il manicotto di Boemia. Il profumo del dolce tipico di Praga, cotto sulla brace, in effetti è irresistibile e sembra diffondersi in tutti gli angoli delle strade.
Arriviamo al ponte, antichissimo, costruito interamente in pietra sulla Moldava per collegare la Città Vecchia e Malá Strana (da oltre cinquant’anni si percorre solo a piedi) .
Da qui si può ammirare un panorama incantevole di Praga, con i suoi tanti ponti, e del Castello (volendo, è possibile salire sulle torri per una vista ancora più coinvolgente).
Una delle particolarità del Ponte Carlo è la presenza sui lati di 30 statue barocche di santi, sistemate quindi in epoca successiva.
Il ponte è affollato da turisti, venditori, musicisti e altri artisti di strada. Davanti alla statua di San Giovanni Nepomucen c’è poi addirittura la fila per toccare la lapide, un modo, pare, per assicurarsi un bel po’ di fortuna per diversi anni.
Secondo una leggenda, ė quello il punto esatto in cui fu gettato il corpo del povero santo ucciso per mano del re Venceslao IV.
Esistono poi altre storie più o meno fantasiose sul Ponte Carlo (come quella dei folletti o delle statue che si muovono). Attraversiamo una prima volta Ponte Carlo fino alla Torre del quartiere Malá Strana.
Sul lato destro, in direzione di Malá Strana, si può ammirare il Castello di Praga, costruito dallo stesso architetto del ponte Carlo.
Decidiamo di fermarci e mangiare un altro di quegli irresistibili manicotti, farciti in tanti golosi gusti, perché proprio sotto il ponte nei pressi della Torre c’è una ragazza che li prepara all’esterno e il posto pare ideale per fare una pausa.
Scendendo le scale dal lato opposto si accede all’isola di Kampa (sotto le arcate del ponte si scorge, tra i tanti, un bellissimo murale che ritrae una coppia intenta a baciarsi).
Kampa è un’isola artificiale sulla Moldava di cui si ignorano le origini. Oggi è un posto molto suggestivo dove passeggiare o recarsi per mangiare in uno dei tanti ristoranti molto apprezzati di Praga.
Dalla riva ovest del fiume c’è una bella vista della Città Vecchia e del Ponte da non farsi sfuggire. Più all’interno, le viuzze ci conducono al muro di John Lennon, ricoperto di graffiti e scritte che ritraggono il cantante dei Beatles, molte delle quali con un significato politico.
Il posto, infatti, rappresenta l’opposizione dei Praghesi al regime comunista. Superfluo sottolineare come sia gremito di gente di ogni età intenta a scattarsi selfie (ebbene si, anche noi eravamo tra quelli, ma che impresa ritagliarsi un angolo privo di contendenti!).
Poco più avanti si trova una grande area verde, il Parco di Kampa, un posto ideale per passeggiare o per fermarsi in cerca di un po’ di relax. All’esterno dell’omonimo museo si possono incontrare tre grandi sculture in bronzo.
All’interno sono custodite opere di arte moderna realizzate da artisti sia nazionali che internazionali.
Trovandosi già a Malá Strana, conosciuta in italiano con il nome di “Città Piccola”, decidiamo di fare un breve giro nel quartiere, pur sapendo di tornarci nei giorni successivi.
Dopo una deliziosa cena in un elegante ristorante del quartiere, ritorniamo a piedi verso il nostro alloggio perché il centro storico, a quell’ora illuminato dalle luci, è ancora più suggestivo.
Secondo giorno
Ritorniamo in piazza della Città Vecchia in quanto abbiamo intenzione di visitare il vecchio quartiere ebraico.
Giunti in piazza, ci uniamo ad una decina di turisti italiani che, come noi, sono stati avvicinati da alcuni studenti italiani residenti a Praga, disposti ad accompagnarci a piedi per una visita guidata (per alcuni gratis, visto che hanno fatto i finti tonti evitando un’offerta alla fine del tour).
Percorriamo le vie della Città Vecchia, con palazzi eleganti dalle belle facciate. Nelle viuzze a volte si scorgono botteghe storiche.
Arriviamo davanti alla famosa statua di Franz Kafka, un’imponente scultura installata nel 2003 nella zona di Praga in cui nacque e che rievoca una delle opere dello scrittore boemo, “Descrizione di una battaglia“.
Per altri, il monumento si ispira forse ad un altro scritto (la metamorfosi). Raffigura un cappotto gigante e vuoto con un uomo seduto sopra a cavalcioni (Kafka).
Entrati nel quartiere ebraico (Josefov), poco più avanti incontriamo la bellissima Sinagoga spagnola, in stile moresco e la Sinagoga Klausen che è la più grande sinagoga del ghetto ebraico originario.
Nel tragitto verso il vecchio cimitero incrociamo via Pařížská, la strada più elegante e raffinata di Praga, su cui si affacciano palazzi di pregio con elementi in stile liberty e negozi per lo shopping di lusso.
La guida ci racconta storie e leggende legate agli ebrei di Praga davanti alla Sinagoga Vecchia-Nuova (Staronova), la più antica in Europa, come quella del Golem. Dopo pochi passi si vedono le mura di cinta del cimitero medievale.
E’ uno dei più importanti e antichi cimiteri ebraici in Europa e meta immancabile di chi visita la città. Tuttavia, sarà forse dipeso dall’orario (13.00), ci sono solo pochi visitatori.
In rispettoso silenzio, tra stupore e tristezza, osserviamo la distesa di lapidi grigie sistemate nel terreno (circa 12mila), una diversa dall’altra, alcune in marmo altre in semplice pietra, ma tutte prive di ritratti (perché non consentiti dalla religione ebraica) che si sovrappongono in diversi strati, all’ombra di secolari sambuchi (per oltre 300 anni fu l’unico posto dove gli ebrei seppellivano i loro defunti).
Salutiamo la guida (con una bella mancia) e scegliamo un ristorante ceco per pranzare (il nostro tavolo sembra ispirato a una vecchia macchina da cucire).
Nel pomeriggio ritorniamo sulla piazza della Città Vecchia dove, attratti dalla musica (abbiamo notato che le chiese al di fuori dagli orari della messa, sono utilizzate per ospitare concerti) entriamo nella Chiesa di San Nicola (Kostel sv. Mikuláše) della Città Vecchia (esiste un’omonima nella Città Piccola).
Capolavoro del barocco, è uno dei più antichi e importanti edifici religiosi di Praga, con molti affreschi e statue nel suo interno e un maestoso lampadario di cristallo al centro della cupola, anch’essa internamente affrescata. Da non perdere!
Attraversando nuovamente il Ponte Carlo, raggiungiamo il Quartiere Malà Strana da dove prendiamo il tram che ci lascerà nei pressi della funicolare per la Torre panoramica di Petrin (Petřínská rozhledna), una delle attrazioni turistiche principali.
Anche qui, fortunati, in quanto la fila davanti a noi è minima. La torre si trova in cima all’omonima collina (per chi se la sente, con una bella passeggiata di un paio di chilometri, si giunge ugualmente a destinazione).
Si scende all’ultima fermata, dove si trova l’Osservatorio astronomico Štefánik, che mette a disposizione dei visitatori le attrezzature per osservare il cielo sia di giorno che di notte.
Poco più avanti, in direzione della torre, c’è il bellissimo giardino di rose variopinte che nonostante l’autunno incipiente, erano ancora fiorite.
Sulla torre, alta poco più di 60 metri con la sua struttura in acciaio che ricorda la Tour Eiffel, si sale e si scende a piedi, attraverso una coppia di scale di 300 scalini, ciascuna per ogni direzione di marcia in modo da non incrociarsi (l’uso dell’ascensore e’ riservato alle persone anziane o con difficoltà di movimento).
La vista a 360 gradi dal ballatoio è spettacolare.
Ceniamo in un ristorante elegante situato su una tranquilla piazza del Piccolo Quartiere ma un improvviso e deciso acquazzone ci costringe a riparare all’interno. Torniamo quindi al nostro alloggio con un comodo ed economico Uber.
Terzo giorno
Abbiamo dedicato la mattinata alla visita della Città Nuova (Nové Město) che abbiamo raggiunto con una piacevole passeggiata su via Na příkopě, la strada che collega piazza della Repubblica a Piazza San Venceslao e che separa idealmente la Città Vecchia dalla Città Nuova.
Ci sono palazzi di rappresentanza, negozi di lusso e commerciali, di abbigliamento con marchi conosciuti, gallerie commerciali e nel punto in cui confluisce nella piazza, degli affollati chioschi con cibo e bevande.
Piazza San Venceslao (Václavské náměstí) è in realtà un viale in pendenza, lungo 750 metri e largo una sessantina, noto in tutto il mondo soprattutto per il tragico evento con cui il giovane studente universitario Jan Palach pose fine alla sua vita nel 1969, quale estremo gesto di protesta all’occupazione sovietica.
Questa è una delle più importanti piazze della città, dove molti eventi significativi della storia nazionale ebbero luogo e tradizionalmente scelto come posto ideale per manifestazioni e celebrazioni.
In fondo alla piazza si trova l’enorme statua equestre di San Venceslao (una copia dell’originale che fu trasferita al Castello), il protettore della Repubblica Ceca. A poco distanza dalla statua si incontra il monumento in memoria di Jan Palach.
Raggiungiamo, sempre a piedi, Piazza Carlo (Karlovo námèsti) dove si trova la Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola (Kostel sv. Ignáce), costruita nel XVII secolo in stile barocco, con delle belle facciate affrescate.
Sul percorso per raggiungere la Casa danzante (Tančící dům) incontriamo delle simpatiche statue davanti all’hotel Mosaic House.
La “casa che balla” è un complesso architettonico che si trova sul lungofiume e si presenta con uno stile futuristico e fuori dagli schemi convenzionali, in modo da unire i due edifici, uno in pietra e uno in vetro.
Originariamente chiamata Fred and Ginger (dalla coppia Fred Astaire and Ginger Rogers), richiama infatti alla mente due ballerini. Gli ultimi due piani ospitano un ristorante, uno dei quali con una bella terrazza panoramica.
Una bella passeggiata lungo l’argine della Moldava ci ha riportato nei pressi del Ponte Carlo (da questa posizione si ha una vista incantevole del ponte e del Castello sullo sfondo).
Ci fermiamo per il pranzo in un’accogliente e graziosa caffetteria, Tricafe, arredata con uno stile un po’ intimistico, tanto da sembrare di essere a casa di amici (il personale è anche molto gentile).
Prendiamo delle fette di pane ai cereali ricoperte con una squisita salsa a base di avocado e chicchi di melograno. Purtroppo a ora di pranzo le torte erano già finite!
Così, il desiderio di assaporare qualcosa di dolce ci ha portati a gustare una buonissima cioccolata calda al Choco Café.
Lì vicino si trova il grande complesso architettonico de Il Clementinum che è possibile visitare solo con visite guidate delle seguenti zone: la Biblioteca Barocca, la Sala dei Meridiani e la Torre Astronomica.
L’ultima tappa della nostra giornata è la visita al complesso del Castello di Praga (Pražský hrad) che si trova nell’area collinare di Hradčany; la raggiungiamo a piedi in un’oretta attraversando il trafficato Ponte Manes (Mánesův Most) da dove si possono fare delle bellissime foto al Ponte Carlo e alla collina Hradčany.
Prima di attraversare il ponte ci fermiamo a scattare una foto all’edificio che ospita l’Auditorium di Praga (Rudolfinum) in stile neo-rinascimentale, sulla piazza dedicata a Jan Palach.
Superato il ponte, tagliamo passando accanto al monumento ai soldati caduti nella seconda guerra mondiale e prendiamo Klárov percorrendola per circa 200 m. fin dove, sulla sinistra, si scorge l’ingresso alla scalinata (lunga anch’essa un paio di centinaia di metri, ma non ripida) che ci condurrà ai controlli di sicurezza per accedere al Castello.
Il Castello di Praga, in realtà, è un complesso fortificato composto da vari edifici. Fu costruito nel IX secolo su una delle colline di Praga, dove sorse il primo nucleo abitato.
Con una superficie di circa 7 ettari è il più esteso castello antico al mondo. Dal 1918 è la residenza del Presidente della Repubblica. L’area intorno al Castello si chiama Hradčany (quartiere del castello).
Il piazzale di ingresso è un primo punto panoramico dove fermarsi per scattare belle foto con la città sottostante.
Decidiamo di non entrare nel complesso dal portone ma di camminare lungo un vialetto laterale che ci consente di godere il bellissimo panorama lungo tutto il percorso.
All’altezza di una terrazza semicircolare (altro punto panoramico, chiamato Plečnikova Vyhlídka), sulla destra si trova un ingresso con una scalinata su due livelli, la cui salita ci permette di attraversare un’ala dell’Antico Palazzo Reale per sbucare sulla Terza Corte del Castello. (Tretí nádvorí Pražského hradu).
Di fronte a noi si erge la maestosa Cattedrale di San Vito (Katedrála sv. Víta Václava a Vojtecha), in stile tardo gotico, con la Grande Torre Sud e il notevole mosaico del Giudizio universale sulla Porta d’Oro (l’antico ingresso).
Nella chiesa, considerata il simbolo dell’intera Repubblica Ceca, furono incoronati diversi sovrani boemi. Oggi vi sono custodite le spoglie di alcuni di essi e le reliquie di alcuni Santi.
La porta principale di ingresso si trova sul lato ovest. Sono tante le cose da vedere all’interno: la Cappella di San Venceslao con i tesori della Corona, la vetrata di Alphonse Mucha, la Cripta reale.
Proseguiamo lungo il lato nord della cattedrale, ammirando gli imponenti contrafforti e raggiungiamo il Vicolo d’Oro (Zlatá ulička) la via più famosa e affascinante di Praga.
Lungo questa affollata stradina si susseguono undici case basse tinteggiate da vari colori. In una di esse visse per qualche anno lo scrittore Kafka.
Oggi è una delle mete più visitate della città e per questo motivo nelle case si trovano negozi di souvenir. Continuiamo a camminare fino alla Torre Daliborka (un tempo era una angusta prigione) per poi ripercorrere tutto il perimetro sud dell’area del castello fino al nostro punto di partenza.
E’ tempo di cena e decidiamo di fermarci in un grazioso ristorante, dall’arredamento moderno, nel quartiere di Malá Strana.
Rientriamo piuttosto sul presto ai nostri appartamenti, per prepararci alla “Praga by night”.
Quarto giorno
La pioggia che ci aveva risparmiato fino ad allora, riappare nell’ultimo giorno di visita. Facciamo un salto all’interno del vicino centro commerciale per trovare un po’ di riparo (i prezzi delle sneaker non sono poi tanto dissimili da quelli nostrani) e non appena il tempo migliora, ci allunghiamo fino a Můstek, camminando su Na příkopě , la via di negozi, che troviamo aperti anche di domenica.
Per il pranzo ci fermiamo ai chioschetti adocchiati qualche giorno prima. Con la pioggia battente, ci mettiamo in fila per assaporare lo “street food” di Praga, secondo gli usi e costumi locali.
Ritirati i bagagli, ripartiamo per l’aeroporto, facendo il percorso a ritroso dell’andata, con la promessa di ritornare presto in questa affascinante e accogliente capitale europea.